IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

“Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori”, realizzato dall’Istituto Rosselli per Cinecittà.

Rapporto di ricerca realizzato dalla Fondazione Rosselli per Luce-Cinecittà con la supervisione della Direzione Generale per il Cinema del MiBACT

“L’assenza di un perimetro ben definito e condiviso, la moltiplicazione delle fonti di finanziamento a livello nazionale e regionale che riflette una non ordinata attribuzione di competenze tra le varie istituzioni comporta il rischio di sovrapposizioni improduttive e rende sempre più critico l’impiego ottimale ed efficiente delle risorse disponibili” (Flavia Barca).

 

Premessa: più audiovisivo, più innovazione, più cultura

“Varare una legge di riordino complessivo del sistema audiovisivo italiano che superi gli steccati tra cinema e tv, riconosca e disciplini le Film Commission, prevede una Direzione Generale del Mibac dedicata all’audiovisivo”.
Questo è il quinto di otto punti qualificanti di una possibile quanto inderogabile riforma del settore, contenuto in una lettera aperta inviata il 3 maggio 2013 ai nuovi Ministri Bray e Zanonato e a tutte le istituzioni da parte delle  Associazioni di categoria del settore audiovisivo.
In quell’appello pubblico, si sosteneva che fosse giunto il momento di varare leggi innovative capaci di accogliere la sfida per l’innovazione e la crescita del Paese dopo anni spesi a studiare gli impatti economici dell’audiovisivo sui territori e alla acquisita certezza scientifica in base alla quale per ogni euro pubblico, le produzioni audiovisive ne generano sino a 6.
Da questo contesto muove e prende le mosse il presente studio commissionato a Fondazione Rosselli da Luce-Cinecittà (la cui compagine è stata di recente ristrutturata sotto il profilo organizzativo e gestionale) su input dell’Associazione Nazionale delle Film Commission.
Anche a seguito di alcuni incontri preliminari volti ad approfondire il taglio e le tematiche da trattare all’interno dello studio, sin dalle prime battute è stato condiviso un percorso di analisi aperto e basato sul reciproco confronto con i vari responsabili delle FC aderenti al coordinamento puntando in via prioritaria a tracciare/narrare lo stato di salute del settore audiovisivo a livello regionale a partire dalla sua valenza socio-economica e dalle numerose declinazioni ed oggetti di osservazione.
In questi cinque intensi mesi di attività, lo staff di ricerca ha scandagliato (non senza ostacoli e difficoltà) in profondità ciascun territorio facendo emergere punti di forza e di debolezza, elementi di criticità ma anche le forti potenzialità, soprattutto là dove si persegue con intelligenza e lungimiranza una politica posta al servizio delle specificità locali e capace di incoraggiarne la vocazione territoriale.

In quasi tutti i casi abbiamo riscontrato un ruolo sempre più centrale strategico svolto dalle Film Commission a sostegno dei giovani talenti, degli autori, dei videomakers, delle imprese e delle maestranze locali. Un ruolo che si sta ampliando e diversificando per abbracciare l’intera filiera nella consapevolezza che il supporto alla produzione non può essere disgiunto da quello alla distribuzione e alla promozione anche in un’ottica internazionale (si pensi alla presenza delle FC all’interno dei network europei per favorire le coproduzioni ed attrarre risorse e capitali esteri sui propri territori).
Le schede che vi proponiamo in questo studio sono dunque il frutto di una condivisione con una rete di soggetti pubblici e privati che si sono resi disponibili a fornire informazioni, spunti di riflessione, critiche aperte che ci hanno consentito di evidenziare quali fattori di innovazione contribuissero ad alimentare il comparto, di individuare le iniziative di formazione a maggior valore aggiunto, di valutare attraverso indicatori quali-quantitavi la capacità di attrazione delle risorse o ancora la presenza di interconnessioni e reti di partenariato sul territorio.
Lo studio ha una duplice finalità: fornire un quadro esaustivo al committente (Luce Cinecittà/Mibact – Dg Cinema) delle funzioni e delle attività svolte dalle FC mettendolo al servizio anche dello Stato e delle Regioni impegnate nel processo di riforma dei vari livelli di governo del settore. Anche per questo motivo si è ritenuto utile dedicare una parte importante del lavoro alle relazioni Stato-Regioni ospitando il parere di alcuni esperti di rilievo nazionale ed europeo ciascuno dal proprio angolo di osservazione (cfr. Appendice). Dall’altro si risponde all’esigenza espressa dal Coordinamento nazionale delle FC (che ha fortemente caldeggiato questo studio presso il committente nel quadro di una convenzione ad hoc) di scattare una fotografia (in movimento) delle risorse generate dall’audiovisivo nei
territorio in cui operano le FC stesse.
L’auspicio pertanto è che i dati e le informazioni contenute nella ricerca possano fornire un utile contributo ai vari stakeholder a livello nazionale e regionale in questa delicata fase di confronto e di negoziato in merito alle attribuzioni di competenza in materia di cinema e audiovisivo, nel quadro di un più ampio ed organico disegno di riforma per razionalizzare e rendere più efficace l’azione pubblica di sostegno e di facilitazione degli operatori del settore.
Solo da una approfondita e reciproca comprensione delle specificità presenti nei vari territori e delle peculiari vocazioni è possibile dar vita ad un dibattito aperto e possono rafforzarsi le reti collaborative in un processo di contaminazione e scambio permanente pur nella consapevolezza delle forti differenze esistenti.
Anche per questa ragione auspichiamo che lo sforzo compiuto dalla Fondazione Rosselli nel tentativo non agevole di giungere ad mappatura delle risorse che alimentano il cinema e l’audiovisivo a livello regionale non venga disperso e
che tale strumento di monitoraggio possa essere perfezionato ed aggiornato periodicamente per valorizzare al meglio le energie profuse in questi mesi dal gruppo di lavoro e dal nutrito panel che vi ha collaborato e che ringrazio per la disponibilità e il tempo dedicato a questo studio.
Si tratterebbe di una scelta intelligente e lungimirante che consentirebbe di cogliere in tempo reale l’evoluzione dei territori sotto il profilo normativo, gestionale e produttivo considerando l’apporto sempre più rilevante fornito allo sviluppo economico e alla crescita culturale dei territori italiani. Un modo per riconoscere il “senso” che questi soggetti hanno per il cinema e l’audiovisivo.
Bruno Zambardino
Coordinatore Istituto di Economia dei Media
Fondazione Rosselli

 

Volume 1

Sommario (Vol.1)
Premessa: più audiovisivo, più innovazione, più cultura ……………………………………………………. 3
Nota metodologica …………………………………………………………………………………………………………………….. 6
Introduzione …………………………………………………………………………………………………………………………….. 11
Le schede regionali ………………………………………………………………………………………………………………….. 13
Scheda n.1: Alto Adige ……………………………………………………………………………………………………………… 13
Scheda n.2: Trentino ……………………………………………………………………………………………………………….. 30
Scheda n.3: Basilicata ………………………………………………………………………………………………………………. 39
Scheda n.4: Calabria ………………………………………………………………………………………………………………… 57
Scheda n.5: Campania ………………………………………………………………………………………………………………. 73
Scheda n.6: Emilia-Romagna…………………………………………………………………………………………………… 92
Scheda n.7: Friuli Venezia Giulia …………………………………………………………………………………………. 112
Scheda n.8: Lazio …………………………………………………………………………………………………………………… 157
Scheda n.9: Liguria ……………………………………………………………………………………………………………….. 157
Scheda n.10: Lombardia ……………………………………………………………………………………………………….. 188
Scheda n.11: Marche ……………………………………………………………………………………………………………… 188

 

Volume 2

Sommario (Vol. 2)
Scheda n.12: Piemonte……………………………………………………………………………………………………………… 2
Scheda n.13: Puglia …………………………………………………………………………………………………………………. 26
Scheda n.14: Sardegna …………………………………………………………………………………………………………….. 53
Scheda n.15: Sicilia ………………………………………………………………………………………………………………….. 76
Scheda n.16: Toscana ………………………………………………………………………………………………………………. 97
Scheda n.17: Valle d’Aosta …………………………………………………………………………………………………….. 121
Scheda n.18: Veneto ………………………………………………………………………………………………………………. 134
Casi studio regionali ………………………………………………………………………………………………………………. 150
Considerazioni conclusive ……………………………………………………………………………………………………. 172
Lo scenario. Il peso dell’audiovisivo: panoramica su base regionale ……………………………. 173
Esiti dello studio ……………………………………………………………………………………………………………………. 179
Osservazioni e input strategici …………………………………………………………………………………………….. 186
Requisiti minimi e guidelines per l’operatività delle Film Commission ……………………….. 191
Il rapporto Stato-Regioni e il ruolo delle Film Commission ……………………………………………. 199
1. L’impatto sulle regioni della nuova Cinema Communication ……………………………………… 201
2. Uno sguardo all’Europa: intervista a Charlotte Appelgren – Cineregio……………………… 203
3 La governance del settore cinematografico e audiovisivo: i termini del dibattito in
Italia…………………………………………………………………………………………………………………………………………. 207
4. Il riconoscimento normativo delle Film Commission ………………………………………………….. 212
5. Riflessioni sulla ventilata riforma delle Film Commission …………………………………………. 214
6. Un codice di autoregolamentazione per le Film Commission …………………………………….. 216
7. I rischi di una centralizzazione normativa, i vantaggi della trasparenza …………………. 218
8. Separare il ruolo dei Film Fund locali e delle Film Commission ………………………………… 220

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  1. La legge in materia di cinema e audiovisivo per la creazione di un distretto economico e culturale diffuso sul territorio regionale | Thomas Casadei Consigliere Regionale - […] argomenti oggetto del provvedimento segnalo l’interessante pubblicazione a cura della Fondazione Rosselli per conto dell’Istituto Luce-Cinecittà con la supervisione […]

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Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, ci son quelli che lottano più giorni e sono più bravi, poi ci sono quelli che lottano molti anni e sono ancora più bravi, infine ci sono quelli che lottano tutta una vita...essi sono gli indispensabili!

(Bertolt Brecht)

E' felice colui che sa dare senza ricordare ed è capace di ricevere senza dimenticare

(Che Guevara)

Non possono esistere i "solamente uomini", gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti

(Antonio Gramsci)

AMARE IL MONDO

Ci impegniamo, noi e non gli altri,

unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto, né che sta in basso,

né chi crede, né chi non crede. Ci impegniamo:

senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"

e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

(Bertolt Brecht)

Come non ho timore di confessare l'utopia del socialismo, così non ho timore di confessare l'altra utopia, la più grande e la più pericolosa, che tutti gli uomini, come è scritto nella nostra Costituzione, avranno un giorno su questa terra pari e piena dignità sociale.

(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)