CASADEI (PD): "VICINI AI CITTADINI PREOCCUPATI PER I GRAVI TAGLI ALLA SCUOLA"
“Il contesto nel quale vive oggi la scuola è quello di un trend progressivo – meglio sarebbe dire involutivo – di tagli: 7 miliardi e 800 milioni di euro di tagli in tre anni, 87 mila insegnanti in meno, 42 mila di personale ‘ata’.
Partendo dal presupposto che società della conoscenza e diritto allo studio per noi non sono uno slogan, ma obiettivi decisivi, siamo fortemente impegnati affinché in cima all’agenda politica di questa Regione virtuosa venga posto il tema della formazione con l’obiettivo di valorizzare e di salvaguardare la qualità del nostro sistema educativo”. Lo afferma il consigliere regionale Pd, Thomas Casadei che, in una mozione approvata dalla maggioranza dell’Assemblea legislativa e dal Movimento 5 Stelle,chiede “alla Giunta regionale di verificare gli eventuali profili di conflitto di competenze tra gli atti assunti dal Governo e le prerogative regionali e, laddove riscontrate, di procedere davanti alla Corte Costituzionale”.
“Capiamo le forti preoccupazioni dei cittadini – afferma il consigliere Casadei – perché nella ‘società della conoscenza’ la formazione scolastica è al primo posto: i tagli effettuati mettono a rischio la ‘competitività formativa’ dei nostri giovani. Vi è un depauperamento della scuola pubblica che toglie valore alla meritocrazia, a favore di chi ha maggiori possibilità economiche per indirizzare i figli verso istituti privati”.
“Come gruppo Pd siamo profondamente convinti della necessità di proseguire nell’elaborazione di un testo di legge regionale che – come già annunciato dal presidente Errani e dal’assessore Bianchi – dia attuazione ad un accordo tra Governo, Regioni e Province autonome, raccogliendo le modifiche al Titolo V della Costituzione previste dalla legge 3 del 2001 ed assegnando pienamente alle Regioni risorse e poteri nell’organizzazione scolastica, valorizzando il sistema delle Autonomie”.
“Per tutto quel che attiene il mondo della scuola – dice ancora Casadei – la strategia NON PUÒ E NON DEVE ESSERE QUELLA DEI TAGLI MA QUELLA DEGLI INVESTIMENTI, strategici e in connessione con il sistema sociale ed economico
– se si ritiene di tagliare al sistema scuola, si parta dai ministeri e da alcune strutture burocratiche anziché dagli organici
– Fondamentale è la strenua difesa della libertà d’espressione e di critica da parte del mondo docente; essa costituisce un elemento essenziale della nostra visione di scuola pubblica e democratica
– pieno sostegno all’azione dei ricorrenti al TAR del Lazio, tra i quali molti cittadini e famiglie residenti nel territorio regionale
è una battaglia anche nostra, del PD. Lo strumento che proponiamo è quello della verifica sui conflitti di competenze tra gli atti assunti dal governo e le prerogative regionali. E su questo punto chiediamo alla Giunta Regionale di verificare gli eventuali profili di conflitto di competenze e, laddove, riscontrate di procedere davanti alla Corte Costituzionale”.
“Voglio poi soffermarmi sui precari ‘invisibili’ – una situazione drammatica del nostro paese – ovvero i precari non abilitati è assolutamente un dovere istituzionale cercare di porre rimedio a una situazione che riguarda cittadini che meritano piena dignità e riconoscimento.
La legge n. 296/2006 aveva cercato di intervenire sul problema, trasformando le cosiddette graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento, ma successivi interventi dell’Amministrazione scolastica centrale (2009) hanno effettivamente compromesso il provvedimento originario provocando diffuso disagio tra i docenti, frequenti inefficienze nell’organizzazione didattica, un elevato tasso di contenzioso.
Noi riteniamo che il problema non si risolva con una guerra tra poveri o mettendo contro insegnanti del Nord e insegnanti del Sud del paese. Occorre invece favorire – in attesa di approvazione della normativa – percorsi e corsi abilitanti che possano consentire ai precari non abilitati di acquisire un titolo che il sistema normativo prevede.
Come Pd teniamo lo sguardo aperto nel futuro.
Per quanto riguarda il centrodestra, invece, se si fa finta di non vedere il contesto, se si sta ad occhi chiusi, non basta un momentaneo risveglio per dare risposte alle questioni del mondo della scuola”.