IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Casadei (PD) "L’Europa punta sulla cooperazione internazionale, l’Italia sugli F 35…"

Consci che se il pane non va alla fame sarà la fame ad andare al pane Inghilterra, Francia e Spagna aumentano gli aiuti della cooperazione internazionale.

Pur nelle ristrettezze delle diverse finanziarie l’Europa aumenta gli aiuti allo sviluppo, nella piena consapevolezza che cooperazione e sicurezza internazionale sono le due facce della stessa medaglia: investire in cooperazione è investire in sicurezza internazionale.

La domanda, per tutti i paesi è: dove trovare i soldi? Coerentemente in Europa si è scelto di tagliare sulla difesa partendo dai costosissimi e sofisticatissimi super-caccia F35–Jsf.

Secondo un reportage di Repubblica il premier britannico David Cameron ha annunciato un taglio al bilancio militare dell’8 per cento in quattro anni. In Francia gli esperti militari si attendono che la scure calerà sulle spese per la difesa l’anno prossimo. All’uopo condivideranno i nuovi aerei da trasporto Airbus A400. La Germania, che sta passando dall’esercito di leva a quello professionale, con una conseguente contrazione degli effettivi e un aumento della spesa, si prepara anch’essa a segare le spese per la Difesa con tagli per 9,3 miliardi di euro.

Ma fermiamoci ai paesi che avevano deciso di partecipare al programma F-35. La Norvegia, già il 30 marzo 2009 aveva sospeso fino al 2012 la sua partecipazione al programma del JSF. Il Canada ha rimandato la decisione di comprare 15 F-35 al 2013 così come la Danimarca (rinvio al 2014), l’Olanda ha rinunciato all’acquisto a favore di un aggiornamento degli F-16, Israele ne riceverà 20 ma l’acquisto degli aerei sarà coperto dagli aiuti che Israele riceve dagli Stati Uniti per la sua difesa: tre miliardi di dollari ogni anno per il prossimo decennio.

E l’Italia? in netta controtendenza con il resto dei fratelli Europei, il Ministro La Russa non solo non intende tagliare il numero degli F-35 italiani, ma manterrà anche la versione B che gli inglesi stessi hanno abbandonato per l’elevato costo.

Anche in Italia si tira la cinghia. Si. Ma sulla cooperazione internazionale che è stata ridimensionata ulteriormente del 50%, mentre basterebbe un taglio del 5-10% alla Difesa per rispettare gli impegni internazionali. Nessun ridimensionamento dei costosissimi F35 – Jsf, anzi, a riguardo si possono spendere, secondo il dicastero dell’economia, ingenti risorse finanziarie.

Le Regioni sono in subbuglio. Il Governo dice che non ci sono soldi per Università e Scuola e affossa l’istruzione pubblica (salvo trovare i fondi per le scuole private). Tutto questo in un Paese che trova miliardi (ripeto: miliardi) per acquistare cacciabombardieri e non fa niente contro i miliardi che vengono evasi al fisco.

Sempre riguardo gli F35 Pantaleo della Flc CGIL pone opportunamente una domanda : “Che ce ne facciamo?”, -e rincara-,“il governo ha tagliato 8 miliardi di euro alla scuola in tre anni, 1,5 all’università, l’Ici ai redditi medio alti di cui una parte ripianata proprio con i tagli all’istruzione. Contemporaneamente compra i caccia-bombardieri F35". Condivide persino il Ministro Bossi : “Meglio i soldi per la ricerca che per metter bombe sugli aerei’.

Ha Ragione Ignazio Marino quando, in merito a questa questione, ha detto che tutto questo sembra assurdo per un Paese che ripudia la guerra e che ha bisogno di fondi per il lavoro.

Razionalizzare le spese significa fare delle scelte tra ciò che è necessario e ciò che non lo è.

In un momento di grave crisi economica – e una manovra finanziaria pesantissima per molte fasce della popolazione – in cui non si riescono a trovare risorse per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati e vengono tagliati i finanziamenti pubblici alla scuola, all’università e alle politiche sociali questa scelta mi sembra davvero irresponsabile. E soprattutto senza alcun tipo di ritorno positivo. E’ per questo che ho deciso di aderire alla Campagna di mobilitazione contro l’acquisto italiano dei caccia F35-JSF, promossa da Rete Disarmo e Sbilanciamoci!.

Chiedo pertanto a tutta la società civile e a tutti quei cittadini e cittadine che non si vogliono rassegnare a dover rinunciare ad investimenti sociali utili e necessari per continuare a finanziare delle macchine di guerra, che non lo avessero ancora fatto, di firmare la petizione.

Con 16 miliardi di euro si possono fare molte altre cose in alternativa. Ad esempio si possono contemporaneamente edificare 3000 nuovi asili nido, costruire 8 milioni di pannelli solari, dare a tutti i collaboratori a progetto la stessa indennità di disoccupazione dei lavoratori dipendenti, allargare la cassa integrazione a tutte le piccole imprese e risistemare i conti pubblici senza dover per forza tagliare la scuola, gli stipendi, le pensioni.

Chiediamo ancora una volta di avere il coraggio morale di uscire dal progetto F35 e l’intelligenza economica di reinvestire in produzioni civili, energetiche e sociali, che garantiscono più posti di lavoro e più benefici alla società civile in tempo di crisi.

Servono scelte coraggiose e investimenti lungimiranti, non sciagurate regressioni alle logiche di guerra e di investimenti in armi.

Thomas Casadei
Consigliere Regionale Emilia-Romagna 
Gruppo Assembleare PD

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senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"

e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

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che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

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(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)