IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Approvata la risoluzione sugli Open Data. Casadei: “L’Open Data diventi la regola per le informazioni pubbliche”

open_dataE’ stata approvata la risoluzione, presentata da alcuni consiglieri regionali del Pd, di cui sono primo firmatario, che mira ad impegnare la Giunta regionale a promuovere, in tempi contenuti, azioni decise che favoriscano l’adozione di una vasta strategia di Open Data per l’Emilia-Romagna. In particolare si chiede l’elaborazione e l’approvazione di Linee guida in materia di Open Data (libero accesso ai dati) che definiscano criteri e regole che dovranno essere seguite dai diversi settori e direzioni della Regione e che potranno essere punto di riferimento per gli EELL del territorio.

Già a luglio l’Assemblea si era espressa in materia nell’ambito dell’approvazione delle Linee guida al Piano telematico dell’Emilia-Romagna 2011-2013 nelle quali sono riconosciuti quattro nuovi diritti di cittadinanza digitale tra cui il “Diritto di accesso ai dati” e dove si specifica in particolare che “il libero accesso ai dati (Open Data) nella pubblica amministrazione denota un approccio degli enti pubblici che predilige l’apertura e la trasparenza…” e che “l’Open data, oltre a sottolineare una volontà strategico-politica di apertura e trasparenza delle scelte e, in particolare, dell’impiego delle risorse pubbliche a disposizione del ‘Governo’, si muove dalla convinzione che i dati in possesso delle Pubbliche amministrazioni siano un patrimonio che può essere proficuamente messo a valore anche e soprattutto dalle imprese…”.

L’Open data nella pubblica amministrazione può essere visto come un sotto insieme del più ampio concetto di Open government , il quale prevede un approccio degli enti pubblici aperto e trasparente, in grado di mettere i cittadini nella condizioni di valutarne l’operato. L’Open data, oltre a sottolineare una volontà strategico-politica di apertura e trasparenza delle scelte e, in particolare, dell’impiego delle risorse pubbliche a disposizione del “Governo”, si muove dalla convinzione che i dati in possesso delle Pubbliche Amministrazioni siano un patrimonio che può essere proficuamente messo a valore. La capacità di far emergere e moltiplicare tale valore è direttamente proporzionale alla possibilità di rendere pienamente accessibili e riutilizzabili i dati a tutta la popolazione e a costi ridotti. Tali criteri sono soddisfatti dalla rete Internet e dalla scelta di utilizzare standard e formati aperti oltre che dalla disponibilità di soluzioni software, tipiche di quello che viene definito Web2.0 e open source software, che abilitano e favoriscono processi di partecipazione, uso e riuso di informazioni e dati.

L’accesso ai dati pubblici è un diritto che tutti i soggetti interessati (cittadini e organizzazioni pubbliche e private) possono esercitare e un obbligo a cui le Pubbliche Amministrazioni, entro i limiti definiti dalla legge, sono tenute a rispettare. Tra “accesso” e “riutilizzo” però la distanza è molta, come esiste una significativa differenza tra la disponibilità di dati strutturati, organizzati e informatizzati accedibili attraverso la rete Internet e archivi cartacei, non organizzati secondo criteri definiti e per i quali è necessario un accesso fisico. L’accesso al dato può essere garantito in entrambi i casi ma il loro livello di riutilizzo, specie se si parla di grandi moli di informazioni e banche dati, è significativamente differente. Da un lato quindi la Pubblica Amministrazione è sicuramente pronta e abituata a mettere a disposizione i propri dati, dall’altro le modalità e i processi che devono essere attivati implicano scelte strategiche importanti ed un sostanziale e complesso cambiamento culturale.

Per Open Data, “dati aperti”, si intende quindi una modalità di condivisione e messa a disposizione delle banche dati e delle informazioni raccolte, gestite e manutenute dalle Pubbliche Amministrazioni per fini istituzionali e di funzionamento. Basti pensare, ad esempio, alle informazioni relative allo stato dell’ambiente, dati di tipo geografico e quindi georeferenziati, dati statistico demografici, dati di bilancio, informazioni e dati culturali e turistici, ecc… tutti dati ad elevato valore informativo per privati, associazioni ed imprese. Proprio in questo senso la Commissione Europea ha recentemente presentato una sua strategia sui dati aperti per l’Europa, quantificando in 40 miliardi di euro all’anno il contributo che ne deriverebbe per l’economia europea. L’Open Data è quindi sì una questione di trasparenza, ma anche una opportunità per i sistemi economici locali di avere nuovi e competitivi fattori produttivi “immateriali” per produrre beni e servizi migliori e quindi più competitivi.

La risoluzione approvata impegna la Giunta a definire e adottare interventi, anche di natura organizzativa e gestionale, atti e provvedimenti amministrativi necessari, oppure specifiche norme, per “garantire la massima apertura e messa a disposizione delle informazioni pubbliche” in possesso delle Pubbliche amministrazioni regionali, nel rispetto delle leggi vigenti, identificando criteri guida e livelli di garanzia per i privati cittadini, le imprese ed il terzo settore che scelgano di utilizzare i dati pubblici resi disponibili dalle P.A. Si sollecita quindi la Giunta a “intraprendere azioni concrete nei confronti degli enti locali regionali”, delle società partecipate e degli operatori economici affinché l’Open Data diventi la regola con cui i dati in possesso sia delle organizzazioni pubbliche, che di quelle non pubbliche, siano raccolti, trattati e manutenuti. Si impegna altresì la Giunta Regionale ad attivarsi per coinvolgere le comunità potenziali di utilizzatori di dati, professionali e non, con particolare attenzione alle fasce più giovani, rappresentate da studenti universitari e di scuole secondarie di secondo grado.

E’ già on line il portale regionale www.dati.emilia-romagna.it, seconda esperienza regionale in Italia, sul quale sono disponibili oltre dieci basi dati di proprietà della Regione licenziate con licenze Open Data. Una esperienza che deve crescere e coinvolgere altre realtà locali, Comuni, Unioni, Province, per realizzare un ecosistema di dati aperti e riutilizzabili a disposizione dei cittadini, delle imprese e delle altre Pubbliche Amministrazioni.

Il PD, presentando questa risoluzione, riconosce un valore strategico agli Open Data al fine di favorire e agevolare la trasparenza ma anche e soprattutto la partecipazione e la nascita e crescita di nuove imprese sul territorio regionale.

 

Thomas Casadei

Consigliere Regionale Emilia-Romagna Gruppo Assembleare PD

 

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(Bertolt Brecht)

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Ci impegniamo, noi e non gli altri,

unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto, né che sta in basso,

né chi crede, né chi non crede. Ci impegniamo:

senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"

e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

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(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)