IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Sostegno ai lavoratori "atipici" priorità per la Regione Emilia-Romagna

Bologna, 30 settembre 2010
 
 
Secondo l’ISTAT oggi in Italia più di un lavoratore su due sotto i 34 anni ha un contratto a termine al primo impiego, non può contare su nessuna rete di sostegno e non sa che tipo di futuro si sta costruendo. Lo stipendio non cresce mentre crescono i costi della vita quotidiana, non sa su che pensione potrà contare alla fine del proprio percorso lavorativo, e in caso di perdita del lavoro non ha diritto a nessun assegno di disoccupazione o ad altre forme di tutela.
 
Questo fenomeno colpisce tutta l’Italia ed è tempo che la politica lo assuma come emergenza prioritaria a cui dare risposte concrete. La questione è di scottante attualità anche in Emilia-Romagna, dove nello stesso arco di tempo l’occupazione a tempo indeterminato è crollata. Nella nostra regione, tradizionalmente all’avanguardia nella tutela dei cittadini e nella salvaguardia del lavoro, occorre lavorare in fretta per dotarsi di strumenti innovativi che possano sostenere le persone che perdono il lavoro e che contribuiscano a ridurre le disuguaglianze tra occupati nonché le discriminazioni fra lavoratori di età e contratti diversi (lavoratori parasubordinati, giovani del mondo delle partite, ricercatori, giornalisti free-lance, ecc.). Il Governo Nazionale ha già dimostrato nei fatti di non avere la minima intenzione di occuparsi di queste tematiche, e ha lasciato soli gli enti locali di fronte alla crisi. La regione Emilia-Romagna, cuore dell’alternativa alle politiche fallimentari della destra, può davvero aprire una nuova strada e dare mettere in atto buone pratiche che siano d’esempio al resto del paese.
 
In queste settimane si è finalmente aperto un dibattito su questo tema cruciale. Il giovane economista bolognese Filippo Taddei ha lanciato la proposta di creazione di un Fondo Regionale per la disoccupazione (che si potrebbe realizzare ad esempio attingendo alla fiscalità regionale per il sostegno dei precari); la proposta ha portato alla ribalta il nesso tra trasformazioni del lavoro e generazioni e in molti sono intervenuti nella discussione. Mentre gli attivisti della rete "Yes we cash" continuano la propria mobilitazione per il reddito minimo garantito, il Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna Matteo Richetti dalle pagine del Corriere di Bologna ha proposto la creazione di una cassa integrazione per i precari, l’Assessore Regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli ha parlato delle necessità di elevare le garanzie sociali per i non garantiti e lo stesso Segretario nazionale del PD Pierluigi Bersani ha proposto l’istituzione di "un salario minimo garantito per legge per tutti coloro che non hanno un contratto nazionale di lavoro". Sono segnali assolutamente positivi che vanno nella giusta direzione, sul piano dei principi e delle visioni strategiche sul lavoro che cambia e sulle nuove forme di vulnerabilità ed esclusione sociale.
 
La necessità di misure di questo tipo è comprovata dall’apertura fatta dalla stessa Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Anna Maria Artoni: un importante segnale che va certamente colto. In tema di sostegno ai lavoratori atipici le proposte possono essere molte (alcune Regioni hanno approntato possibili strumenti) ma decisivo è, in via prioritaria, pensare ad una nuova idea della mutualità. Ciò che conta adesso è muoversi con determinazione e aprire un confronto serrato tramite il quale approdare a soluzioni concrete. L’Emilia-Romagna può fare la differenza e, in controtendenza rispetto al resto del paese, ridare speranze a generazioni che non possono continuare a restare invisibili. E’ il tempo del coraggio.
 
Thomas Casadei
Consigliere Regionale PD Emilia Romagna (Commissione Lavoro, Scuola, Università, Cultura)

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Ci impegniamo, noi e non gli altri,

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senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

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e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

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(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)