IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Europa creativa, un nuovo progetto per la cultura – di SILVIA COSTA e ANDROULLA VASSILIOU*

L’Europa si trova ad affrontare sfide che spesso gli Stati membri da soli non possono fronteggiare efficacemente. I settori culturali e creativi rappresentano un buon esempio di quel che si può ottenere unendo le nostre risorse e lavorando insieme per superare i problemi transnazionali – mirando a cogliere ogni opportunità di ampliare l’impronta culturale dell’Europa su scala mondiale.

I settori culturali e creativi (SCC) rappresentano attualmente fino al 4,5% del PIL dell’UE e danno lavoro a più di 8 milioni di persone, cifre senz’altro notevoli, specialmente se si tiene conto delle loro ricadute su altri settori, come il turismo e l’informatica. E tuttavia pensiamo che il potenziale di crescita dei settori culturali e creativi non sia ancora pienamente sfruttato e che, con sostegni adeguati, il loro contributo alla creazione di posti di lavoro e all’economia dell’UE potrebbe essere ancora più rilevante.

Nell’ottimizzare le opportunità offerte dal mercato unico, dalla globalizzazione e dal passaggio al digitale, gli SCC si trovano ad affrontare tre importanti problematiche.

La prima consiste nel fatto che il paesaggio europeo è caratterizzato da una moltitudine di aree culturali e linguistiche che si traducono in uno spazio culturale frammentato, fattore che limita le possibilità per gli operatori creativi di raggiungere un pubblico al di fuori del proprio paese di origine.

La seconda è dovuta al fatto che la globalizzazione e la digitalizzazione stanno modificando significativamente il modo di fare e di distribuire l’arte, nonché di fruirne. Questa fase di trasformazione interessa anche il modo in cui il pubblico interagisce con le arti e quello in cui le istituzioni culturali attraggono il loro pubblico.

La terza sfida è costituita dalla carenza cronica di accesso ai finanziamenti che interessa i settori in questione. Davanti a una richiesta di prestito le banche, per mancanza di conoscenze approfondite, tendono a considerare le imprese creative come “a rischio”. È raro, ad esempio, che un ente creditizio abbia una grande esperienza nello stimare il valore di attività immateriali quali i diritti di proprietà intellettuale.

L’Unione europea ha risposto a queste problematiche e opportunità proponendo una strategia globale per i settori culturali e creativi e un nuovo programma – Europa creativa – appena approvato dal Parlamento europeo (19 novembre).

Il nuovo programma, la cui entrata in vigore è prevista per gennaio, dispone di un bilancio di 1,46 miliardi di EUR per i prossimi sette anni – il 9% in più rispetto ai livelli attuali. Esso sosterrà tutti gli operatori e le organizzazioni attive nell’ambito degli SCC, dalla cultura al cinema, dalla televisione alla musica, dalla letteratura alle arti dello spettacolo, dal patrimonio culturale ai settori affini, apportando benefici in tutti i campi.

In totale il programma contribuirà a finanziare almeno 250 000 artisti e operatori culturali, 2 000 cinema, 800 film e 4 500 traduzioni di libri e lancerà un nuovo strumento di garanzia finanziaria, che consentirà alle piccole imprese nei settori creativi e culturali di avere accesso a prestiti bancari per un importo fino a 750 milioni di EUR.

Il nuovo programma punta inoltre a incoraggiare i partenariati con i paesi extra-UE. Come già avviene nell’ambito degli attuali programmi Cultura e MEDIA, l’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia, la Confederazione svizzera, i paesi in via di adesione, i paesi candidati e i potenziali paesi candidati potranno infatti partecipare a Europa creativa a determinate condizioni, che comprendono il pagamento di un “biglietto d’ingresso”. Per la prima volta è inoltre prevista la partecipazione anche per i paesi interessati dalla politica europea di vicinato, a condizione che essi soddisfino le condizioni d’ingresso.

Il nuovo programma sosterrà altresì la consolidata iniziativa faro Capitali europee della cultura, la nuova iniziativa Marchio del patrimonio europeo, le Giornate europee del patrimonio e i cinque premi europei (il premio dell’UE/Europa Nostra per la conservazione del patrimonio culturale, il premio dell’UE per l’architettura contemporanea, il premio dell’UE per la letteratura, i premi europei Border Breakers Awards e il premio MEDIA dell’UE).

Europa creativa prenderà le mosse dall’esperienza e dai risultati positivi dei programmi Cultura e MEDIA, che promuovono i settori culturali e audiovisivi da oltre vent’anni. Il nuovo programma comprende un sottoprogramma Cultura, che sostiene le arti visive e dello spettacolo, il patrimonio culturale e altri ambiti, nonché un sottoprogramma MEDIA, che finanzierà il settore audiovisivo e cinematografico. Un nuovo filone transettoriale sosterrà la cooperazione strategica, le misure trasversali e il nuovo strumento di garanzia finanziaria, che sarà operativo a partire dal 2016.

Aiutando gli artisti ad ampliare il proprio pubblico e a varcare il confini nazionali, Europa creativa contribuirà a salvaguardare e a promuovere la diversità culturale e linguistica europea. Il programma mira altresì a rafforzare la concorrenzialità degli SCC cosicché possano dare il loro pieno contributo all’obiettivo di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva definito nella strategia Europa 2020.

Questo duplice approccio – protezione della diversità e sostegno al successo internazionale – è a fondamento dell’intero programma, che cerca di aiutare gli operatori attivi nei settori culturali e audiovisivi a sviluppare le proprie carriere al di là del proprio paese di origine, assiste le organizzazioni culturali nello sviluppo di un profilo più professionale e consente a un pubblico nuovo e più vasto in altri paesi di fruire delle opere culturali.

L’allargamento e la diversificazione del pubblico rappresenta un punto fondamentale di Europa creativa. Per conseguire tale obiettivo è necessario ampliare l’accesso alle arti attirando nuovi tipi di pubblico – ad esempio i giovani e i soggetti svantaggiati – ma anche provvedere affinché il pubblico esistente continui a dare il proprio sostegno.

La realtà è che, attualmente, solo una parte esigua dei 500 milioni di cittadini dell’UE ha accesso alle opere culturali provenienti da altri paesi europei. Questa è un’importante occasione mancata poiché i benefici economici, sociali e culturali in attesa di essere colti sono enormi. Europa creativa cerca di affrontare questa problematica facendo in modo che un maggior numero di persone possa apprezzare la ricchezza dei tesori artistici, creativi ed interessanti che l’Europa ha da offrire, ottimizzando al contempo la cultura quale mezzo per promuovere gli scambi e il dialogo.

Riteniamo che Europa creativa possa fare veramente la differenza per milioni di persone, siano esse i beneficiari del programma o le molte altre che, come noi, amano le arti e credono che la cultura europea meriti di essere difesa. Il programma è stato adottato dagli Stati membri il 5 dicembre 2013.

 

*Androulla Vassiliou è la Commissaria europea responsabile per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Silvia Costa è un membro della Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento europeo e “relatrice” per il programma Europa creativa.

 

Pubblicato su “La Repubblica” – 13/12/2013

Lascia un commento

Left Right
 
Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, ci son quelli che lottano più giorni e sono più bravi, poi ci sono quelli che lottano molti anni e sono ancora più bravi, infine ci sono quelli che lottano tutta una vita...essi sono gli indispensabili!

(Bertolt Brecht)

E' felice colui che sa dare senza ricordare ed è capace di ricevere senza dimenticare

(Che Guevara)

Non possono esistere i "solamente uomini", gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti

(Antonio Gramsci)

AMARE IL MONDO

Ci impegniamo, noi e non gli altri,

unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto, né che sta in basso,

né chi crede, né chi non crede. Ci impegniamo:

senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"

e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

(Bertolt Brecht)

Come non ho timore di confessare l'utopia del socialismo, così non ho timore di confessare l'altra utopia, la più grande e la più pericolosa, che tutti gli uomini, come è scritto nella nostra Costituzione, avranno un giorno su questa terra pari e piena dignità sociale.

(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)