IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

25.11.13 – Io ci sono! Lascia il segno – Forlì

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 Io ci sono! Lascia il segno

25 Novembre Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne

 

 

La prima forma di discriminazione consiste nel negare che esiste.”

 – Vicky Gitto –

EVP Direttore Creativo Esecutivo

Young&Rubicam Group

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Antonella Ravaglia e lo staff dell’agenzia Essere Elite insieme a Rosanna Parmeggiani, docente dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Ruffilli”, e a Giampiero Pedretti, ginecologo, psicoterapeuta e fondatore assieme a Sabrina Ravaglia del Punto Donna di Forlì, hanno deciso di realizzare un incontro che sia occasione di riflessione e dibattito sui diversi aspetti della violenza contro le donne, utilizzando molteplici linguaggi e strumenti. Questo vuole essere un punto di partenza per iniziare un percorso insieme che duri nel tempo e che possa portare ad un cambiamento culturale a partire da una realtà locale.

Volendo lasciare un segno tangibile del proprio impegno, gli organizzatori hanno scelto per la serata, che fa da contenitore a immagini, parole e voci di donne e uomini contro la violenza di genere, lo slogan “ Io ci sono! Lascia il segno”.

“Lascia il segno” per opporsi ai segni lasciati sulla pelle, la memoria, l’anima e la mente delle donne che ogni giorno subiscono un qualsiasi tipo di violenza, da quella sessuale a quella psicologica e anche a quella veicolata dai mezzi di comunicazione attraverso la pubblicità. L’intento è proprio quello di lasciare un segno attraverso una serie di proposte che rendano memoria delle violenze subite dalle donne e facciano scaturire dalla riflessione un impegno concreto, necessario a sensibilizzare tutta la società civile, non solo gli uomini, sulla dignità inviolabile delle donne.

Come detto in occasione della IX Conferenza Internazionale della comunicazione sociale “Il valore della diversità.

Verso una nuova cultura di genere”, organizzata da Pubblicità Progresso il 18 Novembre a Milano: «Le norme possono portare ad un cambiamento culturale ma la cultura non può nascere dalle norme. Ecco perché sono fondamentali il ruolo della scuola, quello della famiglia, e l’impegno responsabile dei media. Se non c’è legislazione che sostenga la cultura, entra allora in gioco l’etica».

Nella giornata di lunedì 25 novembre alle ore 19.00 presso il locale Demodè, V.le Spazzoli 51 a Forlì, si terrà una tavola rotonda in cui interverranno i seguenti attori:

  • Elisa Giovannetti (UDI) racconterà lo straordinario lavoro di ricerca “Immagine che” sulla presenza delle donne nella pubblicità e nella comunicazione in generale (pubblicità ma anche informazione);
  • Alessandra Banchini, collaboratore Dir. Scol., e Rosanna Parmeggiani presenteranno l’esposizione degli elaborati realizzati dagli studenti delle classi 4° e 5° Grafico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Ruffilli” di Forlì, che hanno preso parte al concorso provinciale “PARTECIPA ANCHE TU” organizzato dall’Assessore alle Politiche per l’Istruzione, Bruna Baravelli;
  • Antonella Ravaglia dell’agenzia Essere Elite esporrà il progetto di autoregolamentazione dei pubblicitari forlivesi e l’iniziativa “Posto Riservato” in omaggio a Franca Rame;
  • Cinzia Lenzi per il Nuovo Comitato Nobel per i disabili Onlus, ci parlerà delle iniziative di cui si occupa il comitato;
  • Giampiero Pedretti parlerà della Fondazione Terre des hommes e dei progetti che questa ha in atto in 22 paesi del mondo per combattere la violenza e lo sfruttamento delle bambine;
  • Maurizio Stupiggia, psicoterapeuta e scrittore, presenterà il suo ultimo lavoro “Il corpo violato”;
  • Infine, Thomas Casadei, consigliere regionale membro della Commissione per la promozione della piena parità tra donne e uomini, ci parlerà dello stato attuale delle politiche sociali regionali sul tem,a con l’intervento “Verso la Legge quadro regionale per la parità: a partire dal contrasto alla violenza contro le donne”.

 

Al termine della tavola rotonda, l’interprete teatrale Cinzia Ravaglia leggerà un brano tratto dal monologo “Lo Stupro” di Franca Rame.

Durante la serata sarà presentato (e lanciato come nuovo simbolo) il “Posto Riservato” in memoria di Franca Rame, tratto liberamente da “Posto occupato”: una sedia vuota con appoggiata una borsa e la giacca rossa a simbolo dell’impegno di Franca contro la violenza alle donne. Il “Posto Riservato” prende spunto dall’omonima usanza teatrale ed è dedicato alle donne che hanno subito una violenza ma sono ancora vive.

Attraverso il riciclo di vecchi banner pubblicitari saranno realizzate delle borse, chiaro rimando alla borsa sulla sedia del “Posto Riservato”. Queste creazioni verranno poi vendute per sostenere il Nuovo Comitato Il Nobel per i disabili Onlus di Dario Fo, Jacopo Fo e Franca Rame.

Saranno anche esposti documenti dell’archivio personale dell’artista quali libri, foto, articoli, poesie, studi, ricerche e il video del monologo teatrale “Lo Stupro”, scritto ed interpretato da Franca Rame per denunciare la violenza da lei stessa subita.

L’incontro sarà, inoltre, un modo per promuovere la mostra/asta di beneficenza degli abiti e accessori di Franca Rame a favore del Nuovo Comitato Il Nobel per i disabili Onlus,  in programma nel 2014.

Per restare aggiornati sulle prossime iniziative e per continuare il confronto anche on-line sono stati creati su Facebook il gruppo e la pagina Io ci sono Lascia il segno. Vi invitiamo ad aggiungervi al gruppo e a cliccare “mi piace” alla pagina per restare in contatto.

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Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, ci son quelli che lottano più giorni e sono più bravi, poi ci sono quelli che lottano molti anni e sono ancora più bravi, infine ci sono quelli che lottano tutta una vita...essi sono gli indispensabili!

(Bertolt Brecht)

E' felice colui che sa dare senza ricordare ed è capace di ricevere senza dimenticare

(Che Guevara)

Non possono esistere i "solamente uomini", gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti

(Antonio Gramsci)

AMARE IL MONDO

Ci impegniamo, noi e non gli altri,

unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto, né che sta in basso,

né chi crede, né chi non crede. Ci impegniamo:

senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"

e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

(Bertolt Brecht)

Come non ho timore di confessare l'utopia del socialismo, così non ho timore di confessare l'altra utopia, la più grande e la più pericolosa, che tutti gli uomini, come è scritto nella nostra Costituzione, avranno un giorno su questa terra pari e piena dignità sociale.

(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)