Lettera aperta alle iscritte e agli iscritti

21/09/2009 | La mozione Marino-Casadei, Politica - Primarie PD 2009

 

In questa fase difficile del paese, della politica e della società italiana, occorre che il Partito Democratico faccia un salto di qualità, a livello locale, regionale e nazionale nei suoi metodi e nel suo modo di sviluppare azioni concrete. Deve essere un partito coraggioso e deciso, che parli la lingua delle persone e che si faccia capire; che sappia attuare scelte chiare, frutto della
partecipazione di aderenti e sostenitori, per allargare e rafforzare i propri consensi nella società; che faccia della trasparenza e del rigore una prassi quotidiana
. Servono gesti e azioni, più che lunghi discorsi: solo così avremo la capacità di costruire un’alternativa credibile alle destre nel paese e di mantenere la nostra capacità di ben governare nella nostra Regione.

Candidandomi alla Segreteria regionale del PD per la mozione di Ignazio Marino, intendo portare nel dibattito regionale il punto di vista dei territori, a partire da quello delle Romagne, in un’ottica di integrazione su scala regionale, che riveda alcuni degli schemi dominanti nell’ultimo quindicennio all’interno dei partiti del centrosinistra. Mettere in relazione più stretta le eccellenze e le buone prassi con un governo regionale che sia capace sempre più di valorizzarle e di farle uscire anche dai confini locali, ripensare alcune dinamiche nei processi decisionali con riferimento ai grandi temi politici e amministrativi (un es. per tutti le multiutilities e le società partecipate), dare voce ai territori, stimolare e mettere in movimento quelle energie che faticano a trovare accesso allo spazio pubblico, a partire dalle donne e dai giovani.

La proposta programmatica della Mozione Marino-Casadei è il frutto di una grande operazione di mobilitazione, ascolto e confronto, attuata in tutto il territorio regionale con decine e decine di incontri che per un mese e mezzo ho svolto, con l’aiuto e il supporto di tanti magnifici volontari.
Così intendiamo il congresso del PD: un congresso che parla al proprio interno ma anche fuori di sé, che mette in rete le competenze di tante persone che vogliono partecipare attivamente alla vita politica. Vogliamo un partito che dia voce a tutti coloro che ne seguono con passione le vicissitudini, un partito che riparta dalla base, dalla valorizzazione e dall’ascolto dei propri iscritti (una forza da cui non si può prescindere), simpatizzanti, cittadini-elettori, stimolando così nuovo interesse e nuove adesioni a questo progetto.


Si tratta di una sfida autentica, radicale, innovativa e coraggiosa: abbiamo la speranza concreta di poterla vincere, grazie all’azione e all’impegno di voi tutti, di tutti coloro che non hanno il timore di giocare fuori dagli schemi. Il PD che vogliamo potrà così essere un partito presente, coraggioso, scattante, con militanti e attivisti in tutti i luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle università, laddove pulsa la vita delle persone in carne ed ossa. Non è democratica la politica chiusa nelle stanze del potere, non trasparente, di pochi. Il PD deve rilanciare il merito come elemento fondamentale di giustizia (a partire dalla scelta dei propri rappresentanti – che devono sempre essere a tempo determinato e valutati in forma pubblica), tutelare i diritti e il lavoro come espressione di libertà, favorire apertura e partecipazione.


Come democratico di base, che alla propria professione da quindici anni unisce un impegno politico
costante e appassionato, conto sul vostro aiuto.

Thomas Casadei

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