Lo sport come diritto umano nell’era del post-umano

19/05/2019 | Lettura della settimana


Il presente lavoro si propone di indagare il rapporto tra ‘età dei diritti’ ed età della scienza e della tecnologia partendo da un osservatorio privilegiato quale l’attività sportiva. Sul piano dei diritti infatti lo sport è qualificato come diritto umano, mentre sul piano scientifico e tecnologico lo sport rappresenta un’utile palestra per testare nuovi orizzonti di potenziamento fisico, per un verso attraverso l’impiego di sostanze o presidi atti a potenziare la prestazione fisica e, per altro verso, attraverso tecniche di selezione genetica dei futuri campioni. Partendo da queste due pratiche, l’intento del volume è di cambiare i termini del dibattito attorno allo sport. Le due pratiche richiamate rappresentano, infatti, un osservatorio particolare di una serie di questioni che hanno in realtà un respiro molto più ampio: dal rapporto tra scienza, società e diritto, al ruolo deontologico dei medici nell’ambito sportivo, fino al mutamento in atto nell’ambito della medicina che non si limita più a curare soggetti malati, ma estende il suo raggio di azione al potenziamento di abilità e capacità cognitive e fisiche di esseri umani sani (c.d. potenziamento umano). Si tratta di questioni che sollevano quesiti, sotto il profilo etico-giuridico, circa la tenuta del sistema fondato sui diritti fondamentali e la qualifica dello sport come diritto umano, e sotto il profilo antropologico, circa il passaggio dall’umano al post-umano.
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Editore: Giappichelli, Torino
Autrice: Silvia Salardi
ISBN 9788892119604
Pagine: 112
Anno di pubblicazione 2019

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